I nostri Pescherecci , il video.
Diario di Bordo #giorno 1
Domenica sera, ormeggiate al molo la Vincenzo Milù e la Milù Pesca 3 attendono l’uscita in mare, sono le ventitre , il mare è una tavola e la temperatura è mite. I primi a salire a bordo sono i comandanti e il resto degli equipaggi, i pescherecci iniziano ad illuminarsi ed ad avviare i motori, uno strano ronzio proviene dall’alto , è il Drone che si è alzato per inquadrare le fasi della partenza, dal basso nascono inquadrature di dettagli corde e cordami, l’uscita dal porto è lenta e la flotta prende il mare in mezzo al buio della notte, pronti per una intensa e dura giornata di lavoro: pescare è il nostro mestiere. Un mestiere duro fatto di sacrifici rinunce e poco sonno, sui pescherecci c’è sempre qualcosa da fare e i pericoli sono molti, l’equipaggio sembra non curarsi delle macchine da presa che girano tra i vari ponti e pozzetti, si preparano alla prima calata siamo oramai fuori in mare aperto , le luci della costa sono diventate puntini che inquadrandoli vanno fuori fuoco. I Comandanti, analizzando le carte nautiche, iniziano a dare ordini e le reti vengono calate in mare. Rumori, odori, beccheggi e salmastro iniziano a riempire la scena, mani che stringono corde , serrano chiusure, azionano leve, i motori rallentano finche le reti non sono tutte in acqua, ad un tratto i motori riprendono vigore e si torna alla velocità ottimale per la pesca : l’equipaggio a qualche ora di riposo, ma non tutti il timone non si può lasciare solo. Salpare una rete è emozionante ma allo stesso tempo è un momento carico di aspettative e di massima attenzione, i rischi sono molti. Un marinaio aziona il verricello e si inizia il recupero, è notta fonda si sente i rumori dei motori sotto sforzo e dei cavi di acciaio che iniziano a tirare, contrastati dal peso della rete, piano piano la rete viene issata a bordo e con molta fatica spinta in un cestone, si apre il sacco e a caduta il pescato si accumula nel cesto , dai volti di questi uomini traspare la soddisfazione , ma non c’è tempo per la gratificazione , il pesce chiama e subito mani e sguardi pazienti iniziano a selezionarlo e a sistemarlo. il ghiaccio scivola sul pescato ricoprendolo, mani che si passano cassette cariche di pesce che finiscono nella ghiacciaia della stiva. Le reti vengono calate ancora una volta e di nuovo silenzio , qualcuno torna a dormire e qualcuno guarda il mare. Il sole sorge e il ronzio in cielo lo accompagna è ancora il drone che temerario si è alzato in mezzo al mare per delle inquadrature all’alba, i cavi d’acciaio sono in tensione , il peschereccio pare fermo ma va, oramai è tempo di salpare la rete , i motori calano di potenza e verricelli e tiranti si azionano , il sacco sale e un luccichio, amplificato dal primo sole del mattino, irradia il pozzetto : una pescata di pesci sciabola. Gli sciabola sono gli ultimi a finire nelle cassette, prima è il turno di scampi, mazzancolle, gamberi, scorfani aragoste, triglie e rane pescatrici, all’improvviso anche una grossa Leccia in fondo alla rete. Dopo aver calato di nuovo è ora di pranzo: un fritto di paranza freschissimo condiviso fra tutti , nota curiosa al comandante non piace il pesce. Il caffè viene servito davanti all’Isola di Gorgona e poi di nuovo un po’ di riposo con un sole di fine settembre che scalda. I cavi d’acciaio sono in tensione, la rete è sotto a trecento metri, le immagini di una telecamera subacquea accendono il monitor di varie gradazioni di blu e all’improvviso il sacco della rete che si avvicina , in un attimo viene issata a bordo e il sole del pomeriggio illumina i gamberi rossi accendendoli e tira fuori dei colori pastello nei polpi, nella rete c’è un po’ di tutto in una cospicua quantità, un grosso paguro e la sua conchiglia vengono restituiti al mare. La stiva è piena è ora di rientrare, il calasole saluta il rientro delle barche in porto e lo scarico del pesce, garantire la qualità è la nostra missione. In questi tre minuti di immagini abbiamo raccontato quello che accade sui pescherecci di Milù Pesca e nel mentre gli equipaggi, dopo una pausa in porto, riprendono il mare.